Rotonda, il viceallenatore Donato: "Nell'H le rose sono più complete"
Dall’Egitto a Rotonda dove assieme a Tommaso Napoli ha già costruito la prima piramide della salvezza. Giuseppe Donato, dopo l’esperienza con la Juventus Academy è ritornato nel branco dei lupi del Pollino. A digiuno di calcio dal 22 dicembre, dopo il rinvio della gara con il Lavello, il Rotonda inaugura il nuovo anno domenica prossima ricevendo la visita della capolista Bitonto. Riprendere il ritmo partita non sarà facile dopo il lungo stop, ne è consapevole anche il vice allenatore dei biancoverdi: "Ci è dispiaciuto fermarci perché venivamo da un buon periodo di forma, questo tempo ci ha spezzato un po’ il ritmo ma c’è la gioia di tornare in campo e giocare. Noi in questo lungo periodo ci siamo sempre allenati con tanta costanza sotto la guida del preparatore atletico Domenico Lucchetta anche se per il protocollo Covid non è stato possibile organizzare amichevoli. Il Bitonto è vero che ha 90 minuti in più nelle gambe ma noi ci faremo trovare pronti e daremo il massimo e da punto di vista della forma, e da un punto di vista tecnico". Con l’arrivo di Tommaso Napoli la squadra ha cambiato decisamente marcia: il tecnico è l’artefice di questo miracolo sportivo. "E’ normale che per uno spogliatoio il cambio dell’allenatore rappresenti sempre una linea di passaggio, ma lui fin dal primo giorno ha saputo toccare le corde giuste di questo fantastico gruppo. E’ riuscito ad ottenere il massimo da tutti anche per la sua forte energia e la sua forte grinta, trasferendo sul campo l’idea di un calcio offensivo con il suo modulo. Ma è la società il pilastro su cui si poggia il Rotonda: "Non so quante di queste avrebbero trovato la forza e la voglia di iniziare una campionato con otto punti di penalizzazione, ma con la grinta e la determinazione del nostro patron Franco Bruno e di tutto il gruppo dirigenziale, credo che noi abbiamo avuto un’arma in più perché hanno allestito in tempi economici non brillantissimi, una rosa di tutto rispetto". Un paragone tra il girone H e quello I, Donato li ha vissuti entrambi: "La differenza la puoi trovare dal punto di vista strutturale delle rose, magari nel girone H sono più complete e più livellate ma penso che la differenza la faccia più l’atteggiamento di come si affrontano le partite in questi due gironi che reputo i più affascinanti tra tutti e 9 dell’Interregionale".
Nicola Signoretti