Clamoroso a Rotonda, il patron Franco Bruno decide di lasciare
Di sicuro la notizia è di quelle che fanno rumore e farà tremare tutta la città di Rotonda: Franco Bruno dice basta con il calcio. L’annuncio shock è arrivato ieri nella tarda mattinata quando il presidente onorario dei Lupi del Pollino ha lanciato la bomba destinata a fare clamore. “Non intendo più fare calcio, se qualcuno vuole il Rotonda o che abbia intenzione di portare avanti il progetto sportivo che si faccia avanti”. Bruno spiega le ragioni che lo hanno spinto ad assumere una decisione così radicale: “In questi lunghi anni ho investito il mio tempo e i miei soldi per il calcio a Rotonda per pura passione,ricevendo tante soddisfazioni sportive ma anche tante delusioni umane come insulti al sottoscritto. Sono stanco e demotivato, non è più possibile andare avanti solo con i miei sacrifici perciò dico che è arrivato il momento di dire basta, ho cominciato a rifletterci su qualche mese fa ma è giunta l’ora di uscire di scena. Non voglio più avere a che fare con ultrà o parte degli ultrà, o di ricevere richieste di biglietti a prezzi ridotti da gente che potrebbe collaborare”. A sentire Bruno, la retrocessione non ha influito sulla sua decisione: “Facciamo chiarezza, il mio disimpegno dalla società non scaturisce dalla delusione del verdetto del campo ma non è più possibile fare calcio solo con le mie risorse”. Rivendica con orgoglio quanto fatto durante il suo ciclo: “Abbiamo attirato lo sguardo su di noi portando il nome di Rotonda e del Rotonda in giro per l’Italia entrando in stadi la cui capienza superava il nostro numero di abitanti, nel 98/’99 ci siamo laureati campioni d’inverno in Serie D, abbiamo vinto campionati e coppe, non ci siamo fatti mancare niente ma la sopravvivenza di una società non può dipendere unicamente da una persona”. Svela un retroscena: “Mi è stata proposta la presidenza del Castrovillari, mi sarebbe piaciuto, sono inorgoglito della proposta che mi hanno fatto ma il calcio richiede tempo e adesso vorrei dedicarlo al mio lavoro e alla mia famiglia”.
Nicola Signoretti